Se la scienza supera la fantascienza - Le nuove scoperte spiazzano gli autori

Può la scienza mettere in crisi la fantascienza? Concessi i dovuti margini alla fantasia e alla creatività di ogni singolo autore, sembrerebbe proprio di sì. Le nuove scoperte d’astronomia stanno infatti facendo traballare i suoi capisaldi. La stella di Barnard - dove Isaac Asimov ambientò la casa di invertebrati marini, Michael Moorcock il rifugio di esseri umani fuggiti dalla Terra, Will Eisner il luogo dove avvenne il primo contatto dell’umanità con una civiltà extraterrestre, e dove la serie fantascientifica Galactica aveva posto la base dei Cyloni, robot senzienti che avevano un odio viscerale per gli uomini - ha per esempio cambiato i suoi connotati. Se finora si pensava fosse un sistema di pianeti, da agosto scorso otto astronomi dell’Università della California hanno assicurato, dopo 25 anni di accurate misure, che non ne ha neppure uno. RIFERIMENTI CAMBIATI - Due mesi dopo questa scoperta è arrivata un’altra doccia fredda per gli autori che avevano utilizzato Alpha Cen